Riceviamo, da parte di una mamma, una testimonianza utilissima per comprendere come l’entusiasmo e le emozioni legate a un gioco siano “contagiose” e si possano trasmettere da adulto a bambino…
Sì, credo agli spiriti. La stanza delle bambole della mia bambina ha un buono spirito, come direbbero gli antichi, che forse di incantesimi, giocattoli e bambini sapevano più di noi.
La storia di questo ensemble di giocattoli in legno (armadietto, con tanto di ometti per i vestiti, culla a dondolo, lettino) viene da lontano. La mia bambina aveva poco più di sei mesi quando è stata battezzata. Una mia vecchia amica dell’Università si presentò alla cerimonia con un pacco più grande di lei.
“Vedrai quando potrete usare questi giocattoli”
Le brillavano gli occhi quando me lo disse. Aveva preso un regalo “per la crescita”, come diremmo in gergo, cioè un dono che non avremmo potuto utilizzare subito ed infatti l’etichetta sulla scatola sanzionava: vietato ai bambini sotto i tre anni.
Con cura scelsi un luogo nascosto della mia camera per riporre questo regalo, tanto grande quanto la prova di pazienza che ci imponeva. Sì, perché la stanza delle bambole ha qualcosa di fatato, anche per le mamme…
Mentre la bimba cresceva, ogni tanto davo una sbirciatina nell’armadio e controllavo nuovamente l’etichetta della scatola. Era ancora troppo presto per la stanza delle bambole. Come sarà fatta poi? Mi chiedevo.
Forse ci saranno pezzi da montare o componenti troppo piccoli che la bimba potrebbe mettersi in bocca. Forse armadietto e lettino in legno hanno qualche spigolo vivo e i pargoli, magari quando hanno da poco imparato a camminare sono un po’ incerti e potrebbero cadere o farsi male.
Arrivato il compleanno dei tre anni, la mia bimba ebbe in dono molti regali, alcuni bellissimi, altri meno. L’euforia della novità faceva luccicare tutto ai suoi occhi, ma avreste dovuto vedere la sua faccia quando finalmente le consegnai la stanza delle bambole. Ero contenta anch’io, in fondo ero curiosa di aprire questa scatola, riposta nell’armadio per così tanto tempo…
In realtà, da montare c’era molto poco ed era tutto abbastanza facile. Era necessario fare un po’ di spazio nella cameretta per poter sistemare con cura i nuovi “mobili” e permettere alla bambina di divertirsi con agio.
Iniziò anche la scuola materna.
Le prime mattine uscivamo di casa accompagnati dalla bambola, con l’accordo che dopo l’avremmo riportata a casa nella sua stanza.
Ancora oggi la bimba gioca molto spesso con la bambola e la sua cameretta.
La stanza delle bambole è il suo gioco preferito ed è anche il mio.