Calmare i bambini: consigli pratici
Alcune settimane fa abbiamo parlato dei capricci e di come sia difficile gestire calmare i bambini, in modo particolare tra i 2 e i 6 anni, quando sono presi da un momento “no”. Accade anche a noi adulti di essere presi da scatti d’ira, ci avete pensato? Proviamo a immaginare che cosa succederebbe se…
1. Cambiamo argomento.
Gli esperti affermano che i bambini, nella fase cognitiva definita da Piaget “preoperatoria”, dai 2 ai 7 anni circa, sono in grado di prestare attenzione a un solo tema per volta. Per calmare i bambini più piccoli, in modo particolare quando il momento “no” non è arrivato alla sua fase più acuta, a volte basta condurre l’attenzione su altro: “Guardiamo alla finestra, sta arrivando un autobus tutto giallo!”
2. Impastiamo il pane.
Manipolare dà un effetto antistress e non solo per i più piccoli. Prendiamo farina e occorrente per fare il pane, accettando, però, che il bambino, all’inizio, per sfogarsi faccia anche un po’ di confusione, magari spargendo la farina per terra…Se supera la fase iniziale, è possibile condurre, insieme a lui, un nuovo gioco.
3. Cambiamo ambiente.
Si tratta di una variante di “cambiamo argomento”. La mamma cambia stanza con il pretesto di prendere un oggetto o di sbrigare un mestiere. Se il bambino la segue, potrà più facilmente essere distratto dagli oggetti o da qualcosa da fare nella camera, diversa da quella dove è avvenuto il capriccio.
4. Abbracciamoci.
Calmare i bambini non è facile se lo sfogo d’ira è prolungato. In alcuni casi il cucciolo va aiutato: il primo gesto utile della mamma è “contenere” l’emozione che ha valicato i confini. Abbracciamo il bambino: si calmerà. Dopo, potremo, se sarà necessario, parlarne, ma non per tornare sul pretesto che ha dato origine al capriccio, ma per ribadire il rispetto delle regole, se sono state infrante.
5. Disfiamo un gomitolo di lana.
Un gomitolo di lana da srotolare darà al bambino modo di sfogarsi. Qualche ora dopo però, gli insegneremo a riavvolgerlo!
6. Facciamo teatro.
Prendiamo due marionette e le facciamo litigare. “Ti ho detto che bisogna fare così!” “No, io non lo faccio!” e vediamo se la storia prosegue. E’ un gioco che funziona non tanto per calmare i bambini, ma, dopo che lo sfogo si è concluso.
7. Ignoriamo.
Dopo, facciamo pulizia. Il bambino ha scritto con il pennarello sul pavimento? Ha buttato i suoi giochi per terra? A capriccio terminato, si pulisce insieme, di modo che il bambino possa avere modo di “riparare”.