Dritte per un trekking con i bambini sicuro e piacevole.
Fare trekking con i bambini, anche piccoli, è possibile. E’ necessario attrezzarsi, preparare l’itinerario e darsi degli obiettivi raggiungibili. Per quanto possa sembrare delicato o difficile, però, camminare con i piccoli, da 3 a 5 anni, su un sentiero di bassa montagna, in collina o nel bosco, si può fare.
Preparare i bambini a vivere la parte più bella dei giochi all’aperto, la passeggiata; abituarli a respirare aria di natura; insegnar loro a camminare con gli scarponcini su terreni sconnessi può essere anche molto divertente.
Tra i giochi all’aperto da fare con i bambini, la passeggiata in montagna è tra quelli più interessanti. Sulle prime a mio marito, alpinista, poco appassionato al trekking puro, l’idea sembrava impraticabile. Anche a me pareva complicato organizzare un percorso di trekking con i bambini e, nel caso specifico, il pargolo è uno solo…
Quello che mi faceva paura? La necessità di organizzare la gita con anticipo, preparando tutto l’occorrente e raddoppiando le esigenze, nel caso di un bambino di 3, 4 o 5 anni, mi sembrava un grande ostacolo. Con il tempo ho capito che basta un po’ di astuzia.
Di seguito scrivo i criteri che adottiamo noi:
– Pensiamo alle condizioni meteo, usciamo a fare trekking con i bambini solo quando le previsioni dicono “sole” . Possiamo uscire anche se vediamo che il tempo potrebbe essere nuvoloso: rimandiamo se, nelle fasce orarie che pensiamo di trascorrere all’aperto, si prevedono forti e continui temporali.
– Quando guardiamo le previsioni del tempo, controlliamo le temperature, la possibile presenza di vento e organizziamo il guardaroba di conseguenza
– Infiliamo nello zaino un k-way per le emergenze e, soprattutto, un cambio di vestiti per il bambino
– Se la bimba ha 2 o 3 anni ed è ancora minuta, portiamo uno zaino portabebè. Servirà quando proprio sarà stanca di camminare
– Prepariamo da mangiare. Pasta nel thermos porta vivande, frutta secca, biscottini, succhi di frutta, acqua, panini. Non c’è trekking con i bambini senza pic-nic!
– Scarpe adatte. Scarponcini per camminare su foglie secche e terreni sconnessi, mai scarpe con suola liscia, meglio, molto meglio con la caviglia alta.
– Per passeggiate sotto il sole: cappellino con visiera, occhiali da sole.
Il primo consiglio, che ho imparato a mie spese, è ridurre le aspettative.
Le passeggiate con i bambini devono essere brevi e prevedere molte soste.
Gli itinerari di trekking per i bambini in cui mi sento più sicura sono quelli su sentieri che prevedono bar o punti di ristoro all’inizio, la possibilità di incontrare rifugi all’arrivo, in zone dove il telefono cellulare sia sempre raggiungibile.
Per quanto riguarda la durata, fino 3 anni i percorsi migliori durano 30-45 minuti.
Su itinerari più lunghi abbiamo usato a lungo anche lo zaino-portabebè.
Dai 4 anni, il bambino diventa grande e pesante e non è più possibile portarlo nello zaino (molte famiglie si fermano anche ai 2 anni).
Un bambino di 4 o 5 anni, se motivato, può camminare sul sentiero anche per 60 minuti. Itinerari più lunghi richiederanno molte soste.
Queste indicazioni possono variare da bambino a bambino e soprattutto cambiano in base a una variabile: il bambino si è svegliato presto al mattino, ha dormito meno del solito?In questo caso la passeggiata sarà più breve.
I percorsi che preferisco io, per fare trekking con i bambini e giochi all’aperto:
- Sentieri carrozzabili, larghi e con pietraglie o sabbia, con radura per il pic-nic all’arrivo
- Sentieri nel bosco
- Passeggiate in collina, su sentieri non troppo ripidi
- Itinerari con pendenze anche ripide, per brevi tratti, con presenza di rocce e sassi per camminare aiutandosi con le mani.
I percorsi che non preferisco sono:
- I sentieri molto scivolosi
- I sentieri con dirupi e strapiombi su tratti lunghi del percorso
- I sentieri con tratti ghiacciati, se la passeggiata si svolge d’inverno.
Quali sono le stagioni migliori per fare trekking con i bambini?
Estate e primavera sono le candidate migliori. Se andiamo d’estate, prestiamo attenzione a che il percorso non sia troppo assolato e le temperature siano troppo alte.
Le passeggiate in collina e in montagna sono in genere più fresche delle camminate in pianura e in città: attenzione però, ogni località ha le sue caratteristiche. Anche una passeggiata in quota può essere molto afosa ; un sentiero di una valle in ombra può risultare più fresco di una radura esposta al sole. Informiamoci bene prima di decidere.
Le passeggiate in autunno, con la magia dei colori cangianti sugli alberi, possono essere affascinanti anche per un bambino. Autunno e primavera regalano ancora splendide giornate di sole, a temperature miti, adatte a camminare.
In autunno, mettiamo un pile di scorta nello zaino e portiamo un thermos con del tè caldo: ci sarà d’aiuto.
Una volta definito il progetto del vostro itinerario, resta l’obiettivo più difficile: motivare il bambino a camminare.
Ne parliamo nel prossimo post.