Puzzle di legno: origine e significato
Il primo puzzle di cui si ha notizia era in legno.
Lo inventò, nel 1767 o giù di lì, John Spilsbury, cartografo e incisore. Spilsbury tagliò, a pezzetti irregolari e tramite un seghetto da traforo, una tavola in legno che raffigurava un planisfero. Il primo puzzle della storia era una cartina geografica e aveva, nelle intenzioni di Spilsbury, scopo didattico.
L’idea ebbe ebbe successo: alla prima composizione, che rappresentava tutti i continenti, seguirono altri che suddividevano e ricomponevano Europa, Asia, Africa, America, Inghilterra e Galles, Irlanda, Scozia. Lo stesso nome, che ancora oggi designa questo gioco, fa riferimento alla sua origine.
In inglese si dice jigsaw puzzle, che possiamo tradurre come “rompicapo del seghetto da traforo”.
I primi puzzle di legno erano molto costosi ed erano molto ambiti, ma riservati alle famiglie più facoltose. Il costo dei jigsaw puzzle diventò più accessibile a partire dalla prima metà dell’Ottocento, ma il materiale utilizzato era sempre il legno. Gli attuali puzzle di cartone arrivarono molto tempo dopo.
I puzzle di legno, oggi, sono la prima versione di questo gioco, da proporre ai bambini più piccoli, dai dodici mesi in poi.
I bambini, ancora fino a tre anni, hanno un’innata propensione a mettere tutti gli oggetti in bocca. Le tessere di un puzzle di cartone finirebbero “rosicchiate”, quando non mangiate.
I puzzle di legno sono composizioni molto semplici, costituite da tessere che si prendono in mano facilmente, grazie a dei pomolini.
I puzzle sono giochi molto amati, a tutte le età.
Nei più piccoli, insegnano a riconoscere le forme e il loro rapporto con lo spazio. I puzzle di legno, ma anche quelli in cartone per i bambini più grandicelli, sono giochi che fanno riferimento al piacere di mettere in ordine, ricostruendo un’immagine scomposta in parti piccole.
I puzzle, secondo gli esperti, piacciono perché inducono a un’esperienza analoga a quella che compie il bambino nei suoi primi anni di vita: osservare i tanti elementi del mondo che lo circonda, metterli insieme e farsene un’immagine complessiva.
Giocare al puzzle è un po’ come “farsi un’idea nella testa”: aiuta a imparare il mondo.